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Alla scuola di Gesù Origene     Origene, succeduto a Clemente alla guida del Didaskaleion di Alessandria, ha scritto tra l'altro alcuni commenti ai Vangeli. Nel libro XIII del  Commento a Matteo  descrive il rapporto tra Gesù e gli apostoli come quello tra il maestro e i suoi discepoli, un rapporto che va imitato, cercando Gesù nei propri cuori, come un maestro interiore, o richiedendo lumi a chi, nel corpo della Chiesa, funge da maestro. Le parole:  Si avvicinarono a lui i discepoli , vanno intese nel senso di scolari che pongono dei problemi al maestro.In questo caso, i discepoli sono un esempio da imitare. Se mai tra noi non trovassimo risposta ad un quesito, avviciniamoci a Gesù che è presente  dove due o tre sono radunati nel suo nome , ed è pronto con la sua presenza, a seconda delle nostre capacità, ad illuminare i cuori di coloro che sinceramente vogliono mettersi alla sua scuola per la comprensione dei quesiti. 
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Il Maestro interiore Agostino: "Bisogna cominciare anche a capire la verità di ciò che è stato scritto per sollecitazione divina, che non dobbiamo chiamare nessuno maestro sulla terra, perché l'unico maestro  di tutti è nei cieli. Che cosa voglia dire poi "nei cieli", ce lo insegnerà egli stesso, dal quale siamo invitati attraverso gli uomini, con dei segni anche esteriori, a farci ammaestrare tornando interiormente a lui. Amarlo e conoscerlo è la vita beata, che tutti gridano di cercare, ma pochi sono quelli che si rallegrano di avere veramente trovato. Dunque da chi le hai imparate: non da me, perché avresti risposto a tutte le mie domande. Se invece non sai che sono vere, non abbiamo insegnato né io né lui: io perché no sono mai in grado di insegnare, lui perché tu non sei ancora in grado di imparare." Adeodato: "Io invece ho imparato, dall'invito delle tue parole, che l'uomo con le parole è solo sollecitato a imparare e che è molto poco
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Come educare i figli  San Giovanni Crisostomo di Antiochia, vescovo di Costantinopoli, il maggiore tra gli oratori cristiani, ha lasciato queste indicazioni per l'educazione cristiana di figi e figlie da parte del padre e della madre. Ascoltate questa, o padri; educate con grande impegno i vostri figli nella disciplina e nella ammonizione del Signore. La gioventù è come un essere che ha bisogno di molti guardiani; e volesse il cielo che dopo tante cure volesse si possa tenerla a freno. La gioventù è come un cavallo indomito, come una fiera intrattabile. L'abitudine loro farà da legge.. Non permettiamo loro nessuno di quegli atti che sono piacevoli e insieme dannosi. Esercita l'anima del figlio se l'anima è buona, gli averi a nulla gli gioveranno; se invece l'anima è bene e rettamente formata, la povertà non gli nuocerà. Tu lo vuoi lasciare ricco ?  Insegnagli di essere buono; in tal modo egli sarà pure in grado di accrescere il patrimonio, e quando anche
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Il Logos Pedagogo Clemente Alessandrino, direttore del Didaskaleion di Alessandria d'Egitto, riprendendo l'espressione del Vangelo di Giovanni che parla di Cristo come Logos, cioè Verbo di Dio, ne individua tre funzioni, che ricordano una tripartizione stoica: logos protrettico, cioè "esortatore", Logos pedagogo e Logos didaskalikos, cioè "istruttore". A ciascuna delle tre funzioni doveva corrispondere un'opera; la terza però, che probabilmente doveva intitolarsi Il Maestro, non è stata mai scritta. Clemente recupera il termine "pedagogo" nel significato greco di "guida": ma se il pedagogo greco accompagna a scuola l'allievo e lo segue nelle sue attività, cui il Pedagogo, che è Cristo, conduce a Dio, che è il Maestro, colui dal quale proviene ogni realtà e ogni verità. Chiamiamo questo, con un unico nome a lui congeniale,  Pedagogo . Il Pedagogo infatti ha a che fare con la guida pratica, non con l'indagine teorica,
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Maometto e l'islam  La nascita dell' islam   si deve al profeta  Muhammad , che noi conosciamo come  Maometto.  Il contenuto della rivelazione di Dio a Maometto costituisce il  Corano  (letteralmente: "recitazione"), il  testo sacro  che ha per la religione islamica il valore che per gli ebrei ha la Bibbia e per i cristiani il Vangelo. Il Corano  Maometto ritiene di essere l'ultimo e definitivo  profeta , preceduto da Cristo, considerato egli stesso profeta, ma non figlio di Dio.  Maometto secondo una certa tradizione non unanimemente condivisa, no sa leggere e scrivere, e quindi trasmette  oralmente  il contenuto del Corano, in cui vengono poi successivamente trascritti su porte di fortuna come pezzi di pergamena, legno, osso. ecc. Questa forma di trascrizione spontanea determina varie versioni del Corano. Il califfo  Uthman  lo fa finalmente trascrivere nel 652, in un testo costituito da 114  sure  (= capitoli in cui è suddiviso il testo, che poi
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L'educazione nella civiltà musulmana E anche nell'islam, come nel cristianesimo, l'educazione svolge un ruolo centrale per trasmettere conoscenze destinate a una formazione globale dell'individuo.  L'educazione e la cultura nell'Alto medioevo, come abbiamo visto, sono caratterizzate dallo stretto rapporto con la religione. La  civiltà araba  si sviluppa nella  penisola arabica , a partire dal VI-VII secolo d.C., grazie all'impulso dato da  Maometto , il fondatore di una nuova religiosa monoteistica: l' islam . Prima della conversione all'islam, l'Arabia è abitata soprattutto da  tribù nomadi  dedite alla pastorizia: i  beduini  si spostano continuamente portando con sé tutti i propri beni (animali, cibo, oggetti). Tradizioni, costumi, conoscenze passano di generazione in generazione grazie alla  trasmissione orale , per mezzo di  narrazioni . I  poemi preislamici , che possiamo conoscere attraverso trascrizioni compiute in epoche succe
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L'educazione del cavaliere  L' educazione cavalleresca , che è rivolta ai membri dell'aristocrazia non destinati alla carriera ecclesiastica. L'educazione cavalleresca è quindi la  prima forma di educazione laica medioevale. Importante, sull'epopea cavalleresca, il poema della  Chanson de Roland , scritta in francese nella seconda metà dell'XI secolo: si tratta di una chanson de geste appartenente al ciclo carolingio. Al futuro cavaliere vengono insegnati la  lealtà  al proprio signore e la  fedeltà  agli impegni assunti. Egli deve imparare anche a prendersi  cura dei deboli e indifesi , come le donne e i bambini. Suo compito però sarà anche la  difesa della Chiesa  e della fede: suoi nemici saranno anche gli eretici e gli infedeli. Quindi le virtù morali e cristiane, insieme alla  cortesia , sono fondamentali per il cavaliere. I cavalieri sono uomini di guerra: tuttavia è un loro punto d'onore di comportarsi "cavallerescamente" con i lo