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Visualizzazione dei post da 2018
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Alla scuola di Gesù Origene     Origene, succeduto a Clemente alla guida del Didaskaleion di Alessandria, ha scritto tra l'altro alcuni commenti ai Vangeli. Nel libro XIII del  Commento a Matteo  descrive il rapporto tra Gesù e gli apostoli come quello tra il maestro e i suoi discepoli, un rapporto che va imitato, cercando Gesù nei propri cuori, come un maestro interiore, o richiedendo lumi a chi, nel corpo della Chiesa, funge da maestro. Le parole:  Si avvicinarono a lui i discepoli , vanno intese nel senso di scolari che pongono dei problemi al maestro.In questo caso, i discepoli sono un esempio da imitare. Se mai tra noi non trovassimo risposta ad un quesito, avviciniamoci a Gesù che è presente  dove due o tre sono radunati nel suo nome , ed è pronto con la sua presenza, a seconda delle nostre capacità, ad illuminare i cuori di coloro che sinceramente vogliono mettersi alla sua scuola per la comprensione dei quesiti. 
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Il Maestro interiore Agostino: "Bisogna cominciare anche a capire la verità di ciò che è stato scritto per sollecitazione divina, che non dobbiamo chiamare nessuno maestro sulla terra, perché l'unico maestro  di tutti è nei cieli. Che cosa voglia dire poi "nei cieli", ce lo insegnerà egli stesso, dal quale siamo invitati attraverso gli uomini, con dei segni anche esteriori, a farci ammaestrare tornando interiormente a lui. Amarlo e conoscerlo è la vita beata, che tutti gridano di cercare, ma pochi sono quelli che si rallegrano di avere veramente trovato. Dunque da chi le hai imparate: non da me, perché avresti risposto a tutte le mie domande. Se invece non sai che sono vere, non abbiamo insegnato né io né lui: io perché no sono mai in grado di insegnare, lui perché tu non sei ancora in grado di imparare." Adeodato: "Io invece ho imparato, dall'invito delle tue parole, che l'uomo con le parole è solo sollecitato a imparare e che è molto poco
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Come educare i figli  San Giovanni Crisostomo di Antiochia, vescovo di Costantinopoli, il maggiore tra gli oratori cristiani, ha lasciato queste indicazioni per l'educazione cristiana di figi e figlie da parte del padre e della madre. Ascoltate questa, o padri; educate con grande impegno i vostri figli nella disciplina e nella ammonizione del Signore. La gioventù è come un essere che ha bisogno di molti guardiani; e volesse il cielo che dopo tante cure volesse si possa tenerla a freno. La gioventù è come un cavallo indomito, come una fiera intrattabile. L'abitudine loro farà da legge.. Non permettiamo loro nessuno di quegli atti che sono piacevoli e insieme dannosi. Esercita l'anima del figlio se l'anima è buona, gli averi a nulla gli gioveranno; se invece l'anima è bene e rettamente formata, la povertà non gli nuocerà. Tu lo vuoi lasciare ricco ?  Insegnagli di essere buono; in tal modo egli sarà pure in grado di accrescere il patrimonio, e quando anche
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Il Logos Pedagogo Clemente Alessandrino, direttore del Didaskaleion di Alessandria d'Egitto, riprendendo l'espressione del Vangelo di Giovanni che parla di Cristo come Logos, cioè Verbo di Dio, ne individua tre funzioni, che ricordano una tripartizione stoica: logos protrettico, cioè "esortatore", Logos pedagogo e Logos didaskalikos, cioè "istruttore". A ciascuna delle tre funzioni doveva corrispondere un'opera; la terza però, che probabilmente doveva intitolarsi Il Maestro, non è stata mai scritta. Clemente recupera il termine "pedagogo" nel significato greco di "guida": ma se il pedagogo greco accompagna a scuola l'allievo e lo segue nelle sue attività, cui il Pedagogo, che è Cristo, conduce a Dio, che è il Maestro, colui dal quale proviene ogni realtà e ogni verità. Chiamiamo questo, con un unico nome a lui congeniale,  Pedagogo . Il Pedagogo infatti ha a che fare con la guida pratica, non con l'indagine teorica,
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Maometto e l'islam  La nascita dell' islam   si deve al profeta  Muhammad , che noi conosciamo come  Maometto.  Il contenuto della rivelazione di Dio a Maometto costituisce il  Corano  (letteralmente: "recitazione"), il  testo sacro  che ha per la religione islamica il valore che per gli ebrei ha la Bibbia e per i cristiani il Vangelo. Il Corano  Maometto ritiene di essere l'ultimo e definitivo  profeta , preceduto da Cristo, considerato egli stesso profeta, ma non figlio di Dio.  Maometto secondo una certa tradizione non unanimemente condivisa, no sa leggere e scrivere, e quindi trasmette  oralmente  il contenuto del Corano, in cui vengono poi successivamente trascritti su porte di fortuna come pezzi di pergamena, legno, osso. ecc. Questa forma di trascrizione spontanea determina varie versioni del Corano. Il califfo  Uthman  lo fa finalmente trascrivere nel 652, in un testo costituito da 114  sure  (= capitoli in cui è suddiviso il testo, che poi
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L'educazione nella civiltà musulmana E anche nell'islam, come nel cristianesimo, l'educazione svolge un ruolo centrale per trasmettere conoscenze destinate a una formazione globale dell'individuo.  L'educazione e la cultura nell'Alto medioevo, come abbiamo visto, sono caratterizzate dallo stretto rapporto con la religione. La  civiltà araba  si sviluppa nella  penisola arabica , a partire dal VI-VII secolo d.C., grazie all'impulso dato da  Maometto , il fondatore di una nuova religiosa monoteistica: l' islam . Prima della conversione all'islam, l'Arabia è abitata soprattutto da  tribù nomadi  dedite alla pastorizia: i  beduini  si spostano continuamente portando con sé tutti i propri beni (animali, cibo, oggetti). Tradizioni, costumi, conoscenze passano di generazione in generazione grazie alla  trasmissione orale , per mezzo di  narrazioni . I  poemi preislamici , che possiamo conoscere attraverso trascrizioni compiute in epoche succe
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L'educazione del cavaliere  L' educazione cavalleresca , che è rivolta ai membri dell'aristocrazia non destinati alla carriera ecclesiastica. L'educazione cavalleresca è quindi la  prima forma di educazione laica medioevale. Importante, sull'epopea cavalleresca, il poema della  Chanson de Roland , scritta in francese nella seconda metà dell'XI secolo: si tratta di una chanson de geste appartenente al ciclo carolingio. Al futuro cavaliere vengono insegnati la  lealtà  al proprio signore e la  fedeltà  agli impegni assunti. Egli deve imparare anche a prendersi  cura dei deboli e indifesi , come le donne e i bambini. Suo compito però sarà anche la  difesa della Chiesa  e della fede: suoi nemici saranno anche gli eretici e gli infedeli. Quindi le virtù morali e cristiane, insieme alla  cortesia , sono fondamentali per il cavaliere. I cavalieri sono uomini di guerra: tuttavia è un loro punto d'onore di comportarsi "cavallerescamente" con i lo
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SANT'AGOSTINO ED IL "MAESTRO INTERIORE" Agostino promuove una collaborazione tra ragione e fede. Nella  sua opera autobiografica, Agostino delinea la sua concezione di un insegnamento fondato sulla curiosità e sull'interesse dell'allievo e non sulla costrizione.  N ella sua opera pedagogica più importante, Il maestro, affronta le questioni fondamentali del suo pensiero educativo. Il maestro, attraverso il linguaggio, può solamente stimolare l'allievo a ricercare la verità dentro se stesso quindi, il  maestro interiore.   Per Agostino l'educazione è un processo nella quale l'allievo è  attivo   protagonista. Inoltre, considera  l'amore anima dell'educazione. Inoltre egli, paragona il rapporto tra cultura pagana e dottrina cristiana e l'unione tra vita intellettuale e vita spirituale. 
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PATRISTICA LATINA DEI SECOLI SUCCESSIVI: SAN GEROLAMO E SANT'AMBROGIO  San Gerolamo, a cui si deve la Vulgata, la versione in latino della Bibbia che circola in tutto il medioevo, manifesta ancora un atteggiamento di chiusura nei confronti del mondo classico. Gerolamo insiste sull'importanza dell'educazione nella prima infanzia, compito assegnato ai genitori ma insiste in particolare sull'educazione femminile. In questo ambito sottolinea il ruolo della madre come prima educatrice, egli insiste sull'educazione femminile attraverso tre lettere indirizzate a Leta per l'educazione della piccola Paola, a Gaudenzio per l'educazione della fanciulla Pacatula e alla vergine Eustochio. Oltre la preghiera, Gerolamo consiglia per l'educazione delle fanciulle indirizzate alla vita monastica anche la penitenza e la mortificazione psicologica e fisica.  In Gerolamo è quindi presente un'attenzione particolare per l'educazione femminile. Invece Sa
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CRISTIANESIMO E FILOSOFIA  Già dal II secolo compaiono le prime vere scuole cristiane. Questi centri educativi, oltre alla dottrina cristiana, insegnano anche elementi di filosofia greca. La prima scuola sorse nel 109 ad Alessandria d'Egitto, dove operano Panteno, Clemente Alessandrino e Origene. Le attività tenute nella Scuola di Alessandria, si articolano probabilmente in conferenze su temi religiosi dove vengono insegnate anche le sette arti liberali, stabilendo così un contatto tra tradizione classica e cristianesimo. Con il catecumenato, si educa complessivamente al cristianesimo. L'educazione prevede due livelli formativi: uno per gli incipienti, per coloro che fanno ingresso nella comunità cristiana e che vengono preparati al battesimo ed uno per i competenti per i quali si cura una preparazione più approfondita. Qui compare la figura del sacerdote, al quale viene affidato il compito educativo nella comunità dei credenti. Il battesimo è per i cristiani una testimo
CRISTIANESIMO ED EDUCAZIONE: LA SALVEZZA DELL'ANIMA Negli ultimi secoli dell'impero romano acquista importanza una religione che porta con sé una visione radicalmente innovativa dell'uomo: il  cristianesimo . Man mano che l'impero romano, soprattutto ad Occidente, va incontro allo sfacelo, cresce l'importanza della Chiesa cristiana, che cerca di conservare le strutture amministrative dello stato. Il cristianesimo manifesta una spiccata vocazione pedagogica. Cristo è il maestro e predica la "buona novella". I primi strumenti dell'educazione cristiana sono i Vangeli incentrati sulla figura di Cristo e sul suo esempio. L'imitazione è fondamentale nell'educazione di Cristo, quest'ultimo, come testimoniato dai Vangeli, insegna attraverso esempi concreti, che sono il contenuto delle numerose parabole. La parabola è un racconto didascalico che ricorre ad esempi concreti, poiché l'intento di Cristo è quello di farsi capire da tutti. 
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CICERONE E L'ELLENIZZAZIONE DEL'EDUCAZIONE ROMANA  Cicerone, a differenza di Catone, cerca di conciliare il mos maiorum con la cultura greca. Cicerone infatti, ha contribuito in grande misura a diffondere la filosofia greca nel mondo romano, creando un nuovo modello educativo ovvero,   humanitas . L'humanitas consiste nello sviluppo e nel perfezionamento della natura umana. In esso si possono individuare tre aspetti correlati: sociale : si esprime nelle virtù della mitezza e tolleranza culturale : formazione ed educazione dello spirito (paidéia) estetico : si rivela come senso della misura, coerenza e cortesia Cicerone diffonde anche un tipo di scuola molto vicino a quella greca, soffermandosi sulla formazione dell'oratore, nella quale devono confluire erudizione ed etica, le discipline fondamentali sono la letteratura, la filosofia ed il diritto. Cicerone ritiene che il benessere dello Stato dipenda dalla bontà dell'educazione ricevuta dal cittadino. In
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CATONE E LA DIFESA DELLA TRADIZIONE CONTRO LA CRISI REPUBBLICANA   I cambiamenti successivi alla seconda guerra punica inducono profonde modifiche nella società romana: si affiancano nuovi ceti, che non condividono più i vecchi valori incentrati sulla tradizione, le nuove ricchezze mettono in crisi la fedeltà alla repubblica e le correnti di pensiero ellenistiche non pongono più la collettività in centro, ma l'uomo nella sua individualità. Dal III secolo a.C. le famiglie ricche, affidano sempre più i propri figli ad un servo. Le ragazze delle famiglie più elevate vengono affidate ad un pedagogus per studiare canto, danza ed imparare a dipingere. In età precoce si sposano e passano così dall'autorità del padre a quella del marito. Catone esorta a recuperare la vecchia tradizione che vede nel padre l'educatore dei propri figli, valorizza anche 'oratoria come virtù civica, in stretto legame con etica e politica. Catone contrappone anche il lavoro dei campi all'att
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L'EDUCAZIONE NELL'ANTICA ROMA Nella società romana prevalgono i valori della casa e della famiglia. L'educazione, non avviene all'interno di strutture scolastiche, bensì all'interno della famiglia sulla base dell'esempio degli adulti e della trasmissione orale. Il sentimento a cui si viene educati è quello della  pietas  in quanto rispetto per i genitori, per la patria e per le divinità infatti, in un mondo contadino anche la religione è componente fondamentale per l'identità di gruppo. Questo insieme di valori costituisce il  mos maiorum , l'esempio che viene dagli antenati. Il primo esempio è la madre. Compiuti i sette anni, il bambino passa sotto la guida del padre ovvero il  pater familias . Attraverso l'educazione del padre il figlio impara il necessario per amministrare un'azienda agricola e partecipare alla vita pubblica. Anche la prima alfabetizzazione viene fornita dal padre. I giovani praticano l'educazione fisica allo scopo di
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L'educazione nel mondo greco                                      La Grecia arcaica e i poemi di Omero Le testimonianze più antiche di una qualche forma di educazione proveniente da questa civiltà sono i miti. In particolare ci sono giunti i due poemi l'Iliade e l'Odissea.  I poemi sono grandi narrazioni di personaggi eroici. Si presentano quindi come una forma di intrattenimento, ma al loro interno contengono informazioni sugli dei, l'origine del mondo, le tattiche di guerra...  I due poemi sono stati scritti da Omero, ma in realtà non si sa molto su questo personaggio e se ne mette in dubbio la reale esistenza. Nei poemi omerici compare il concetto di aretè, questo termine significa virtù nel senso di capacità o abilità. L'Iliade racconta l'assedio della città di Troia a opera degli Achei. L'Odissea narra invece delle avventure attraverso il Mediterraneo di Ulisse.  Esiodo e l'aretè del mondo contadino  Acca
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Le origini dell'educazione Nelle comunità primitive si praticava principalmente un'educazione informale, associata al racconto dei miti e alla pratica dei riti di iniziazione. Con la nascita dell'agricoltura, però, le comunità di modificano, nascono nuovi bisogni e nuovi mestieri. Compare la scrittura e con essa gli scribi. Per insegnare a scrivere e a calcolare, per trasmettere altri conoscenze più complesse, nasce la scuola. La scuola ha inizio con la trasmissione della capacità di leggere e scrivere. L'invenzione della scrittura ha un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'umanità: permette di conservare le informazioni nel corso del tempo. La scrittura è la linea di confine tra preistoria e storia: da quando esistono documenti scritti, lo studio del passato trova una fonte inestimabile. L'educazione tra Mesopotamia ed Egitto Le prime scuole nascono nelle città sumerobabilonesi per la necessità di insegnare a leggere e a scriver