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Visualizzazione dei post da 2017
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 STUDIARE COME E PERCHÈ  Conoscere i fattori che entrano in gioco nel processo di apprendimento è un aiuto fondamentale sia per chi insegna sia per chi impara: quest’ultimo, infatti, deve essere in grado di valutare il proprio apprendimento per poter migliorare.  Nella nostra società è fondamentale imparare a imparare, ossia sviluppare un metodo di apprendimento che ci garantisca di poter imparare costantemente in modo da aggiornare le nostre conoscenze. I mparare a imparare è una competenza articolata in sapere, saper fare e saper essere, che richiede abilità cognitive e abilità metacognitive  di conseguenza anche l’insegnante, deve essere in grado di insegnare questa nuova competenza.  L’apprendimento è influenzato dallo stile cognitivo , che varia da persona a persona,  ma può essere ricondotto a generali tipologie contrapposte: preferenza globale/analitica, percezione dipendente/indipendente dal campo, preferenza verbale/visuale/cinestetica, stile convergente/divergen
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MOTIVAZIONE E STUDIO  In psicologia si parla di motivazione per indicare le ragioni per le quali si compie un’ azione . Il passaggio dalla motivazione all’azione può essere complicato. I bisogni che spingono all’azione sono i più diversi, ma alcuni studiosi come Maslow ne hanno fornito una classificazione (la piramide di Maslow), mettendo in rilievo il peso dei bisogni non materiali.  Il nostro comportamento è influenzato anche dal modo in cui spieghiamo ciò che accade. Si parla di attribuzione interna o locus of control interno quando il soggetto attribuisce a se stesso la responsabilità o il merito di quanto avviene. Si parla invece di attribuzione eterna o locus of control esterno quando il soggetto attribuisce a fattori esterni le ragioni del successo o dell’insuccesso. Lo studioso Weiner sostiene che in base al diverso tipo di attribuzione la reazione delle persone agli eventi cambia sensibilmente.  In ambito scolastico lo stile attributivo influisce sul rendiment
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INSEGNANTI E ALLIEVI  Il processo formativo si sviluppa soprattutto attraverso lo scambio comunicativo e il dialogo, una trasmissione di informazioni nella quale l’alunno non è un recettore passivo , ma una parte attiva; l’insegnate deve stimolare una metacognizione esplicita, cioè deve spingere l’allievo a verificare se ha compreso effettivamente, evitando i pericoli di una comunicazione disturbata e quindi il fraintendimento. RUOLI E FUNZIONI NEL DIALOGO EDUCATIVO All’interno della classe, docente e allievi rivestono status e ruoli differenti. Con status si intende posizione occupata; con ruolo il comportamento che deriva dalla posizione.  Lo status comporta una collocazione gerarchica: in base a questa, il docente detiene un  potere e una responsabilità. La pedagogia contemporanea però assegna piuttosto al docente una funzione di direzione a guida. Gli allievi a loro volta, oscillano tra il rispetto delle regole e l’influenza dei coetanei, con un conseguente confl
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LA TEORIA SISTEMICA  La psicologia sistemica analizza la relazione educativa partendo da due presupposti: tutto è comunicazione e il mondo psichico un sistema. Secondo Paul Watzlawick per spiegare un singolo fenomeno occorre prendere in considerazione tutto il suo contesto. Quali sono le indicazioni che la teoria sistemica fornisce all’educatore? L’educatore, nel contesto della classe, deve favorire la riorganizzazione intera ogni volta che un nuovo elemento turba l’equilibrio precedente; Nel gruppo, egli deve individuare le persone chiavi; Tiene sotto controllo l’ansia o stimola l’attenzione quando si presenta un problema o viene assegnato un compito. Ogni volta che un problema viene risolto, si crea un nuovo tipo di stabilità dinamica. Sulla base di queste considerazioni l’approccio sistemico sottolinea come le abilità relazionali dell’educatore siano strutture internazionali. 
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LA TEORIA UMANISTA  La psicologia umanista  prende in esame il comportamento del docente e i suoi effetti  sull'alunno. Carl Rogers  ha elaborato una forma di psicoterapia basata sul rapporto di parità tra terapeuta e paziente .  Ispirandosi a questo approccio, un insegnamento, per risultare efficace e significativo, deve essere flessibile e spostare il suo interesse sull'alunno. Una pratica didattica ispirata alla teoria umanista, secondo Rogers richiede tre atteggiamenti:  autenticità o congruenza ; considerazione positiva incondizionata ; comprensione empatica Questi atteggiamenti sono in stretto rapporto tra loro: l'educatore deve portarsi dal punto di vista dell'allievo (empatia), senza formulare giudizi o imporre cambiamenti di comportamento (considerazione positiva incondizionata) per ridurre l'allievo a conoscere sé e a stabilire una continuità (congruenza). L'educatore deve insegnare a imparare: cioè fornire gli strumenti metodologici
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LA TEORIA PSICOANALITICA La psicoanalisi è una corrente scientifica fondata da Sigmund Freud, secondo la quale molti comportamenti sono ordinati da dinamiche inconsce. Secondo la psicoanalisi la classe è il campo di un incontro/scontro di forze inconsce, che emergono attraverso una grande varietà di sintomi ad esempio: esplosioni di collera, forme di mutismo, ecc...  La psicoanalisi invita a interpretare tali sintomi e a ricercare le cause profonde che ne sono all'origine senza trascurare la storia personale di un bambino o di un adolescente. Inoltre la psicoanalisi aiuta a chiarire la ricchezza della relazione educativa. Per esempio, mette in luce i fenomeni di transfert, con i quali, a scuola, i ragazzi proiettano sull'insegnante le dinamiche del rapporto con i loro genitori. Nella scuola è possibile che si manifestino fenomeni di proiezione: quando qualcosa, all'interno della nostre psiche è avvertito come pericoloso; per esempio un ragazzo che teme di essere timi
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LA COMUNICAZIONE NON VERBALE  La PROSSEMICA è la disciplina che studia nel contesto della comunicazione i gesti, le posizioni e i comportamenti: le parole sono accompagnate da altre forme di comunicazione; mentre parliamo, gesticoliamo, cambiamo espressione, ridiamo, ecc... Ci sono varie forme di comunicazione non verbale: movimenti del corpo: gesti o postura; fenomeni paralinguali: il pianto o il riso; posizioni nello spazio: distanza tra le persone che parlano. Ogni giorno siamo sottoposti a una marea di segnali e nessuno può fare a meno di comunicare in qualche modo.  Il linguaggio non verbale  Il linguaggio non verbale è un linguaggio tipicamente umano, reso possibile dallo sviluppo dell'apparato fonico e di certe aree celebrali.  LINGUAGGIO UMANO:  appreso e in continua trasformazione, fa uso di simboli, di concetti e di parole; LINGUAGGIO ANIMALE: fa riferimenti a fatti concreti.            
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La comunicazione secondo Jakobson  La comunicazione è uno scambio di messaggi. Secondo la teoria di Jakobson ci deve sempre essere una persona che fa il messaggio e l'altra persona che lo riceve. Quello che scrive il messaggio si chiama MITTENTE e codifica il messaggio. Quello che lo riceve si chiama RICEVENTE e decodifica il messaggio. 
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L'OBLIO NATURALE E' un fenomeno naturale di perdita parziale o totale dei ricordi. Secondo la legge di Ebbinghaus, un ricordo tende a diminuire più velocemente nelle prime ore se non viene fissato. Cause dell'oblio: Decadimento; Interferenza; Difficoltà di recupero; Rimozione.  LE PATOLOGIE DELLA MEMORIA  Le malattie della memoria vengono denominate: " Amnesia". Comporta una diminuzione più o meno grave della capacità di ricordare.  Le cause dell'Amnesia possono essere: AMNESIE SENILI: legate all'invecchiamento, difficoltà a rievocare informazioni note e acquisire nuovi dati; AMNESIE ORGANICHE: possono essere dovute a traumi che danneggiano un'area del cervello; MORBO DI ALZEIMER: malattia che determina un deficit di memoria, consiste in una demenza progressiva che ha nella perdita di memoria uno dei stimoli più evidenti.     
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La memoria sensoriale La memoria sensoriale è la registrazione di quanto è percepito dai nostri segni. Essa ha un numero elevato di informazioni ma per poco tempo. Le più studiate sono:  Memoria uditiva o e coica: quando ci è stata detta una cosa un istante prima mentre eravamo concentrati su qualcos'altro (UDITO); Memoria visiva e iconica: se fissiamo un oggetto e poi chiudiamo gli occhi, per qualche istante ci resterà impressa quell'immagine (VISTA).
LA MEMORIA A BREVE E A LUNGO TERMINE  La memoria a breve termine sono dei dati raccolti in un tempo inferiori ai 30 secondi. Si divide in: memoria visuaspaziale:  riguarda la forma degli oggetti e la loro posizione nello spazio; memoria fonologica:   può contenere numeri, sillabe, o latri stimoli acustici. Se invece vogliamo ricordare a lungo un numero lo ripetiamo molte volte finche non ci sarà rimasto impresso, si parla di memoria a lungo termine. Si divide in due categorie:  memoria esplicita: è tutto ciò che il soggetto può descrivere;  memoria implicita: immagazzina le conoscenze, le sequenze di movimenti.
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MEMORIA  Con Memoria si intende la capacità di un individuo di conservare tracce della propria esperienza precedente. Essa NON è un organo unitario come il cuore ma è un insieme di sistemi che "viaggiano per tempo e spazio"  L'apprendimento dipende dalla registrazione e dall'immagazzinamento delle informazioni. Senza la memoria non c'è conoscenza.  Il recupero delle informazioni è importante quanto il suo immagazzinamento, come quando si ha la sensazione di avere sulla punta della lingua una parola che non riusciamo a dire. 
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COME APPRENDIAMO? L'apprendimento è il mezzo per cui gli esseri umani imparano le proprie conoscenze e sviluppano le proprie capacità. Le poche conoscenze istintuali di un neonato sono: RIFLESSI CONDIZIONATI. Sono risposte fisiologiche, non apprese, a uno stimolo. (sposta la salivazione ad un'oggetto). Ivan Pavlov è diventato famoso per il suo esperimento sulla salivazione di un cane:  In primo momento Pavlov aziona un campanello e non vede il cane salivare; Successivamente fornisce al cane una porzione di carne e il cane inizia a salivare; Pavlov associa quindi somministrazione di cibo e suono del campanello: ogni volta che il cane riceve il cibo, il campanello viene azionato; Da quel momento e per un certo periodo di tempo il cane saliva al solo suono del campanello, pur non ricevendo il cibo.                                                                              
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L'APPRENDIMENTO "INTELLIGENTE": l'Insight di Köhler  Wolfgang Köhler ha proposto un modello di apprendimento basandosi sugli scimpanzé, ha elaborato il concetto di Insight che significa illuminazione ed è un modo di interpretare una situazione.  Quindi osserva il comportamento di quest'ultimi per esempio come prendere una banana appesa in alto, loro riuscivano a sfruttare le scatole e i bastoni che si trovavano nella gabbia.                               
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L'APPRENDIMENTO PER TENTATIVI ED ERRORI SECONDO THORNDIKE Edward Thordike propose un modello di apprendimento per tentativi ed errori. Fece un esperimento su dei gatti, collocati nelle puzzle boxes o gabbie-problemi, dopo una serie di prove ottengono il cibo e quindi il loro comportamento è finalizzato a ottenerlo. Per raggiungere il cibo il gatto deve uscire dalla gabbia schiacciando un pedale che apre una porta i gatti quindi imparano come uscire dalla gabbia.                             
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              L'APPRENDIMENTO  L'apprendimento è un processo mentale che modifica il nostro comportamento. Si divide in:  Apprendimento operante: Skinner ha realizzato la Skipper Box Apprendimento cognitivo: arricchisce le conoscenze in base all'esperienza  Apprendimento classico: è una forma all'adattamento dell'ambiente, studia i cani  Apprendimento sociale: può essere per TRADIZIONE dove i soggetti apprendono le usanze di una popolazione; per IMITAZIONE prevede che ci sia un modello da osservare e imitare.  Apprendimento - Skuola.net
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IMPARARE, RICORDARE, CAPIRE Per noi esseri umani, l'apprendimento è fondamentale; a differenza della maggior parte degli animali, apprendiamo la maggior parte delle informazioni di cui abbiamo bisogno per vivere.  L'apprendimento però non è uguale per tutti: alcuni hanno una memoria prodigiosa, altri risolvono problemi di matematica a gran velocità, altri imparano facilmente le lingue straniere ecc... Quindi ciascuno di noi ha la sensazione di essere portato per alcune attività e non per altre. 
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TRA MENTE E MONDO: come percepiamo il mondo  Il cervello e la mente sono la sede dei processi cognitivi. Nessuno di tali processi sarebbe però possibile senza le sensazioni . Quando uno dei nostri organi di senso , cioè i 5 sensi, è colpito da uno stimolo fisico , si genera una sensazione, cioè un' eccitazione nervosa che poi raggiunge una determinata area del cervello.  Le varie sensazioni vengono nel processo della percezione.  Gli stimoli esterni hanno bisogno dell' attenzione . L' attenzione agisce in un modo consapevole, per esempio quando leggiamo, sia in un modo inconsapevole , come quando rispondiamo ad una domanda  con qualche istante di ritardo.  Un altro fattore importante è la limitatezza dei nostri sensi. Siamo in grado di dare unità e organicità alle nostre sensazioni , che ci presentano un mondo coerente.  Sensazione : Con il termine sensazione, si intendono i dati più semplici, ottenuti attraverso i 5 sensi; Percezione : Con il te
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ECOLOGIA DELL'APPRENDIMENTO: Il pensiero che interconnette La pedagogia vive un rapporto molto stretto con lo sviluppo scientifico e tecnologico. La pedagogia si trova quindi impegnata in un duplice compito: avvicinare gli studenti a nuove discipline e a nuovi strumenti.  Il cervello è organizzato in reti neuronali. L'immagine di un pensiero che interconnette, cioè che spinge ad abbandonare un modello di insegnamento lineare e unidirezionale, a vantaggio di un modello di apprendimento circolare e multireferenziale.  L'organizzazione dell'insegnamento da maggior peso alla pluridisciplinarità e alla interdisciplinarità.  In questa nuova organizzazione è importante l' intercomunicazione tra i differenti campi di conoscenza. Per questo di un modello ecologico . Bisognerebbe, dunque, creare reti concettuali che corrispondano maggiormente alle reti neurali . In definitiva un sapere costruito in modo analogico e multidirezionale come un cd-rom o una pagina

Le emozioni

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LE EMOZIONI   Le emozioni forti, possono causare azioni che normalmente non si eseguirebbero. Le emozioni, sono spesso definire come uno stato complesso di sentimenti, che influenzano il pensiero e il comportamento. L'emotività è associata a una serie di fenomeni psicologici. Esistono tre principali teorie sulle emozioni: Teorie fisiologiche: suggeriscono che le risposte all'interno del nostro corpo sono responsabili dei sentimenti; Teorie neurologiche: conduce a risposte emotive; Teorie cognitive: sostengono che i pensieri e le altre attività mentali hanno un ruolo essenziale nella formazioni di emozioni. Quali sono le emozioni principali? Esistono due tipi di emozioni: quelle fondamentali e quelle complesse. Le emozioni fondamentali sono anche dette primarie. Esse sono otto: Rabbia: si può manifestare attraverso l'aggressività; Paura: ha come obbiettivo la sopravvivenza del soggetto, ad una situazione pericolosa; Tristezza: si origina a suegiuto di un